Fari, torri, castelli e monumenti vari si piegano al mercato per fare cassa senza alcuna tutela
“Patrimonio pubblico e beni storico-artistici sotto attacco. Le tutele sono vanificate e tutto, da quando si è promossa la dismissione degli stessi, è diventato mercato”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che spiega: “Prendiamo due esempi paradigmatici. Siamo a Porto Venere, riviera ligure di levante, apprezzata meta balneare inserita nel 1998, insieme alle isole circostanti e le Cinque Terre, tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Tra le architetture civili, spicca la Torre Capitolare del 1161 una testimonianza collegata all’antica cinta muraria che sale al castello Doria. Ebbene tale preziosa testimonianza storica, è diventata una suite di lusso per vacanzieri facoltosi, quindi riservata a pochi eletti. Uguale destino – continua il presidente – potrebbe essere riservato all’ex stazione semaforica della Marina Militare Italiana, a Capo Figari in Sardegna, guarda caso sempre in un meraviglioso sito a 344 metri sul livello del mare, inserito in un contesto ambientale di grandissimo pregio, anche questo sottoposto a varie tutele. Qui Guglielmo Marconi svolse il famoso esperimento che diede sviluppo alla telegrafia senza fili,origine di tutta la nostra telefonia e sistema di comunicazioni. E Demanio più Regione Sardegna, grazie al grande business ‘Orizzonte Fari’, programma regionale per la ricettività, mettono sul mercato questo pregiato bene storico, realizzando al suo interno un Luxury Hotel con spa, ristorante e idromassaggio. Ci chiediamo – attacca Maritato – se questo c’entri con la tutela, con la testimonianza storica e con la salvaguardia del paesaggio. Il business, purtroppo, si è impossessato di tutto”.