Le presenze incontrollate provocano il tracollo delle strutture in centro storico
“Il turismo, è cosa nota, è una delle colonne portanti della economia e il dopo pandemia ha visto un’impennata delle presenze a Roma, quasi a voler compensare i due anni persi. Dobbiamo però chiederci fino a che punto questo sia un bene per la capitale”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega: “Nulla in contrario se affluiscono migliaia di persone al giorno, riteniamo salutare che la nostra città abbia la palma di luogo tra i più visitati al mondo, con la sua unicità. Il problema però è che questa crescita non è senza problemi, molti dei quali possono essere riassunti nel termine ‘sovraffollamento’, tanto da non permettere più ai cittadini, di transitare normalmente in alcune strade o piazze del centro, con conseguente collasso dei trasporti, delle strutture, dei negozi, sempre più ridotti a sguaiati bazar di paccottiglia, con la perdita di botteghe ed esercizi storici. Un folle luna-park – commenta Maritato – pari all’effetto Venezia, città in cui ben presto sarà sperimentato un accesso regolamentato. A fare le spese di tale assalto incontrollato, sono i residenti, ormai sempre meno presenti nel centro storico. Ci chiediamo – si interroga in finale il presidente – se sia giusto privilegiare il volume sulla qualità, oppure puntare a regolamentare il numero dei turisti, secondo i servizi a disposizione e la tollerabilità delle strutture, pena l’esplosione della città”.