A circa quattro anni di distanza dalla scomparsa di Alex Bonucchi in Algeria, le dinamiche di quel terribile accaduto sono ancora da chiarire. Molte domande rimangono ad oggi senza risposta e si respira un’aria di inquietante silenzio e indifferenza da parte delle istituzioni.
Il criminologo Michel Emi Maritato, nonché tecnico di parte della famiglia, ha dichiarato: “Non si tratta di una morte violenta per folgorazione, bensì di una morte violenta dopo una colluttazione. La colluttazione è il motivo della morte, invece la folgorazione è tutta una messa in scena”.
La mamma di Alex continua con coraggio la sua lotta e chiede giustizia e verità per suo figlio, mobilitandosi per sollecitare l’intervento delle autorità: “Voglio rispetto per la morte di mio figlio, voglio sapere cosa è veramente successo in quella piscina e voglio giustizia. Voglio che il mio Stato si metta per 5 minuti nei panni di una madre a cui hanno ucciso un figlio in questo modo. Provate ad immaginare, da un momento all’altro, di non vedere più vostro figlio che è andato a lavorare e che non tornerà più a casa. Provate a vivere con questa angoscia e questo vuoto assoluto che attanaglia l’anima. In più la presa in giro, le prove insabbiate e l’assoluzione totale. – ha continuato Barbara degli Esposti – Basterebbe interrogare il testimone militare bielorusso in piscina con Alex e confrontare il primo fascicolo fatto il giorno dopo la morte di Alex con quello fatto a luglio 2023. Questi signori oltre a prendere in giro Alex stanno prendendo in giro lo Stato Italiano e noi facciamo finta di niente? Ribadisco a caratteri cubitali che non mi fermo davanti al silenzio del mio Stato, possono prendere in giro me ma non i miei figli. Non toccate i figli ad una madre”.
La famiglia Bonucchi chiede al Governo che si attivi per chiarire le dinamiche di questo tragico epilogo affinché nessuna morte debba essere taciuta nell’oblio dell’indifferenza.