Servono soluzioni lungimiranti ma i partiti pensano solo alle prossime elezioni
“Puntuale come ogni anno è arrivato il giorno della grande prova. Il 6 settembre si è consumato il rito dei test per l’accesso alla facoltà di Medicina Chirurgia e Odontoiatria. Una selezione che consentirà solo a 15.876 studenti – circa uno su quattro – di continuare il sogno di indossare il camice bianco”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che continua: “Una vera e propria lotteria su cui si gioca il futuro di migliaia di giovani, in una Italia che vede una preoccupante penuria di camici bianchi negli ospedali pubblici, negli ambulatori di famiglia e perfino nel privato”. Sul tema il presidente fornisce alcune precisazioni: “Pur difendendo il diritto all’accesso libero al corso di studi, riteniamo che abbracciare la protesta degli studenti da parte di alcuni esponenti politici in campagna elettorale assuma un tono strumentale, senza risolvere il problema alla base. Tuonare contro il numero chiuso è semplice e riscuote, in prima battuta un assoluto successo ma da qui a proporre soluzioni per risolvere il problema ce ne corre. Pensiamo – riflette Maritato – che prima di sparare vuoti slogan insieme agli studenti, ci sia bisogno di un confronto serio tra esperti, docenti, ordini professionali, associazioni di tutela dei pazienti. Più che accesso libero ci vuole programmazione, una parola che per anni è stata ignorata dai decisori politici”.