Riprendono le sentenze e le esecuzioni senza alcuna soluzione per gli italiani impoveriti dal Covid
“Dopo il blocco della pandemia riprendono forza le sentenze di sfratto e le richieste di esecuzione forzata. Il governo non ascolta la sofferenza del Paese”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Sono 38.163 le nuove sentenze di sfratto nel 2021, quasi il 20% in più rispetto al 2020, di cui 32.083 per morosità, circa l’85% del totale. Molte frutto della situazione determinata dalla crisi pandemica che ha privato tanti italiani del sostentamento primario. I dati sono forniti dal Ministero dell’Interno – chiarisce il presidente – e la situazione si riallinea ai numeri del periodo precedente, in una condizione economica e sociale del Paese ulteriormente e gravemente peggiorata, causa chiusure forzate e perdita di introiti di molte attività. Altri elementi che affliggono gli italiani senza casa sono caro affitti, l’assenza di case popolari a canone sociale e l’aumento della povertà. Un cocktail micidiale a cui si aggiunge l’aumento delle bollette, del carburante e dei generi di prima necessità, rincari che pesano assai di più sui redditi bassi. Servono misure urgenti e risposte immediate – sottolinea Maritato – con la possibilità di graduare le esecuzioni al fine di garantire il passaggio da casa a casa. C’è poi da recuperare il patrimonio inutilizzato, altra piaga italiana. Ma il governo non sembra volersi mettere in sintonia con la sofferenza del Paese reale, non ascolta il grido di protesta che sale dal basso. A questo punto non resta che sperare in un ravvedimento improvviso, sperando che non sia troppo tardi per migliaia di famiglie”, chiosa Maritato.