Nel talk della domenica si rievoca uno dei più oscuri crimini che risale a 47 anni fa
Puntata speciale quella di domenica 13 marzo di “Crimini e criminologia”, programma di tendenza, condotto da Fabio Camillacci su Cusano Tv, canale 264. Attenzione concentrata su uno dei più inquietanti delitti del nostro passato: il massacro all’Idroscalo di Pier Paolo Pasolini il 2 novembre 1975. Insieme a Michel Maritato, giornalista criminologo, il documentarista e scrittore Paolo Cochi, autore del libro e del film “L’ultima notte di Pasolini”, il professor Giuseppe Garrera, storico dell’arte, l’avvocato Nino Marazzita, già legale della famiglia Pasolini, e la giornalista e psicoterapeuta Barbara Fabbroni. Un parterre di tutto rispetto, per indagare gli aspetti più oscuri sul ruolo di Pino Pelosi e di chi avrebbe avuto il maggior interesse a far tacere la voce scomoda dell’intellettuale poeta, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. Non ha dubbi sul tema Maritato, che vede il delitto Pasolini come “un omicidio circondato da mille dubbi, alla stregua dei morti eccellenti di quel tempo. Su tutti una sola mano: quella della politica. Occorre riaprire le indagini con nuove analisi sul Dna della malavita dell’epoca. Le idee di Pasolini avrebbero distrutto il sistema politico del tempo”. Il giudizio lapidario è stato accompagnato in trasmissione da immagini esclusive, oltre agli interventi di personaggi di primo piano, quali Giulio Andreotti con filmati dell’epoca e il criminologo Francesco Bruno. Presente anche l’avvocato Stefano Maccioni, legale del cugino di Pasolini Guido Mazzoni. Una puntata avvincente, che ha avuto il suo degno finale con la rubrica “Galleria degli orrori”, con il sociologo della Comunicazione all’Università Niccolò Cusano Marino D’Amore che ha rievocato la storia del mostro di Padova Michele Profeta.